In linea di massima, il proprietario dell’edificio è responsabile dei danni per la caduta di neve dai tetti. Se al di sotto del bordo di gronda sono presenti percorsi, ingressi, aree di traffico pubblico o strutture come tettoie, verande o balconi, è necessario prendere le dovute precauzioni per evitare che la neve e il ghiaccio scivolino via. I cartelli informativi, nel lungo periodo, non costituiscono una misura di sicurezza adeguata.
non considera la misura di sicurezza corrispondente.
Quando un intervento costruttivo sul tetto, come può essere l’installazione di un impianto fotovoltaico o solare, viene a interferire con il buon funzionamento del sistema di trattenuta della neve, bisognerà operare degli adeguamenti e ripristinare lo stato dell’arte. Un sistema di protezione dalla neve realizzato secondo le normative può comportare l’impossibilità di coprire l’intera superficie del tetto con moduli fotovoltaici.
Un sistema di trattenuta della neve efficace dal punto di vista costruttivo, su tetti dotati di impianti per la produzione di energia, può essere realizzato al meglio tramite sistemi lineari di trattenuta della neve.
A seconda delle caratteristiche dell'edificio e della posizione, può essere necessario installare diverse file di fermaneve. Le distanze massime ammissibili tra le file devono essere calcolate in base al carico di neve, alla pendenza del tetto e alla distanza tra le travi. Se la lunghezza di influenza calcolata del fermaneve è inferiore alla lunghezza della falda, una singola fila di fermaneve alla grondaia non è sufficiente.
I nasi fermaneve installati sotto le aree di produzione energetica non possono assorbire il carico di neve dell’area sovrastante, che nel peggiore dei casi può causare danni alla copertura del tetto. I nasi fermaneve svolgono la loro funzione solo sull’intera superficie del tetto.
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